Torino, 22/02/2019.
Lo scorso 20 febbraio il Comitato Torino Respira ha incontrato la Sindaca di Torino Chiara Appendino e i rappresentanti dello staff dell’Assessore all’Ambiente Alberto Unia per presentare la campagna di rilevamento della qualità dell’aria Che aria tira?. La campagna, che vede la partecipazione di 300 cittadini di Torino e di alcuni comuni limitrofi, è in pieno svolgimento (qui Mentelocale parlava dell'installazione dei primi campionatori, tra qui quello collocato sul balcone della Regione, in piazza Castello), e nella prima settimana di marzo i cittadini volontari saranno chiamati a riportare i campionatori per l’invio al laboratorio analisi. La campagna permetterà per la prima volta a Torino di avere una mappatura dettagliata della qualità dell’aria attraverso la misurazione contemporanea della concentrazione di biossido di azoto in tutti i quartieri della città.
Durante l’incontro, il Comitato ha anche consegnato alla Sindaca un'analisi indipendente dei dati sulla qualità dell’aria a Torino rilevati dall’ARPA nel 2018. Questa analisi prova a rispondere a una serie di domande che i cittadini si fanno da tempo, come per esempio quale sia l’effetto delle condizioni meteorologiche sull’inquinamento, quale sia l’efficacia delle misure di riduzione del traffico conseguenti al protocollo siglato tra le regioni del bacino padano, o quale sia l’efficacia delle misure emergenziali del blocco del traffico. Il Comitato conferma inoltre che «si tratta di interpretazioni dei dati a disposizione che non intendono sostituirsi ai rapporti più completi predisposti dagli organi di controllo, quanto piuttosto fornire degli spunti di riflessione per i cittadini e i decisori».
Tra le rilevazioni dell'analisi, l'individuazione di
un miglioramento delle condizioni nel 2018, che
tuttavia parte dovuto «più a fattori indipendenti dalla volontà e
dalle azioni delle amministrazioni, che da reali politiche di
intervento». Ai dettagli sulla situazione del 2018 e sulle varie
concause e provvedimenti adottati, le analisi aggiungono un
commento sull'attuale 2019, caratterizzato fin dal suo esordio
dal ripetersi di situazioni di sforamento dei limiti di PM10
nell'aria. «Il 2019 è cominciato decisamente male- si legge nel
report - Nei primi 49 giorni dell’anno i giorni di
superamento del limite giornaliero del PM10 sono stati superiori al
limite di legge sia per la media delle stazioni di Torino
che per le stazioni di riferimento. La situazione è peggiore di
quella registrata nel 2017, un anno nel quale l’inquinamento
dell’aria a Torino è stato molto alto. Una conferma, per
quanto provvisoria, dell’inefficacia delle misure
stabilite dal
"protocollo padano"».
Infine l’analisi include un confronto tra i dati di qualità dell’aria a Torino nel 2018 e i valori raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per proteggere la salute dei cittadini, che sono notevolmente più bassi dei limiti di legge. Questa analisi, che considera i dati di PM2,5 e di ozono, ha permesso di calcolare il numero di giorni con aria insalubre, e di evidenziare che i criteri dell’OMS per questi due inquinanti vengono superati in tutti i mesi dell’anno, durante l’autunno-inverno per il PM2,5 e durante la primavera-estate per l’ozono.
Esiti che vanno ad accordarsi a quelli illustrati dal
report di Legambiente diffuso qualche settimana fa e
relativo alla qualità dell'aria nei capoluoghi italiani, che
certifica Torino e Alessandria maglie nere del Piemonte con
quantitativi di inquinanti sopra le soglie sia per la stagione
invernale che per l'estate.
I dati saranno disponibili sul sito di Torino Respira.