Milano e Leonardo: 9 mesi di eventi e mostre nei 500 anni dalla morte

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Milano, 11/01/2019.

Milano e Leonardo. Un connubio che va ben oltre il titolo del palinsesto di iniziative che la città dedica ai 500 anni dalla morte del genio più eclettico della storia. Nessun'altra città ha avuto il privilegio di una presenza così lunga e così feconda. Un legame durato circa vent'anni, durante la sua età matura, mentre Leonardo stava esplorando tutti i campi del sapere ed era in grado di offrire al duca Ludovico il Moro il meglio della sua capacità creativa.

Molte le tracce dell'attività di Leonardo a Milano, innumerevoli le suggestioni e le eredità immateriali che ha lasciato, numerosi gli interventi sul territorio giunti sino a noi, che ancora guardiamo con stupore e meraviglia: dal sistema di navigazione dei Navigli lombardi al Cenacolo nel Refettorio di Santa Maria delle Grazie, dal Ritratto di Musico all'invenzione grafica e pittorica della Sala delle Asse al Castello Sforzesco, che viene straordinariamente riaperta al pubblico dopo una lunga sessione di studi e restauri giovedì 16 maggio 2019.

Milano celebra i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci (2 maggio 1519) con un palinsesto di iniziative lungo nove mesi, da maggio 2019 a gennaio 2020. Il cuore delle celebrazioni è il Castello Sforzesco – dove Leonardo giunse nel 1482 per mettere le sue competenze a servizio del duca Ludovico Sforza – ma il programma coinvolge istituzioni, enti pubblici e privati, associazioni e società diffusi su tutto il territorio lombardo. 

Il palinsesto Milano e Leonardo 500 è tuttora in progress: il comitato scientifico di esperti che ha vagliato tutte le iniziative entrate a far parte del programma, sta tuttora verificando le proposte che continuando ad arrivare, ma il calendario è già ricco di iniziative e progetti artistici, culturali e scientifici, in linea con la molteplicità del genio leonardesco. Il via alle celebrazioni dedicate a Leonardo da Vinci è fossata per mercoledì 15 maggio 2019 con l’inaugurazione delle iniziative che avranno luogo al Castello Sforzesco di Milano.

Da giovedì 16 maggio viene riaperta al pubblico la Sala delle Asse. Il cantiere di studio e restauro della Sala, aperto nel 2013, era stato sospeso temporaneamente per la prima volta durante il semestre di Expo 2015, permettendo ad oltre 355.000 visitatori di ammirare il Monocromo leonardesco, la possente radice che si insinua tra le rocce disegnata sulla parete est della Sala, già stata oggetto di un accurato restauro. Ora la Sala delle Asse riapre, smonta integralmente i suoi ponteggi e si ripresenta al pubblico dopo una nuova fase di lavori, svelando le molte porzioni di disegno preparatorio emerse durante la rimozione degli strati di scialbo dalle pareti. Nessuno infatti, a parte gli addetti ai lavori, ha ancora potuto osservare a poca distanza tronchi, paesaggi, rami e foglie che continuano ad affiorare, cambiando progressivamente la percezione della Sala. Attraverso una scenografica installazione multimediale i visitatori vengono poi guidati nella lettura dello spazio integrale, spostando l’attenzione dalla volta (molto compromessa dai restauri del passato e che sarà oggetto nel 2020 di un restauro specifico) alle pareti e possono scoprire come Leonardo abbia qui sviluppato il suo concetto di imitazione della natura tanto da immaginare un sottobosco, case e colline all’orizzonte, al di là degli alberi: dalla stanza del duca Sforza all’esterno, al territorio da lui governato.

Le sale del Castello Sforzesco sono sede di altri due progetti dedicati a Leonardo. La mostra Leonardo e la Sala delle Asse tra Natura, Arte e Scienza, in programma da giovedì 16 maggio a domenica 18 agosto 2019 nella Cappella Ducale, permette di individuare le relazioni iconografiche e stilistiche tra le decorazioni artistiche della Sala delle Asse e la cultura figurativa di altri maestri di ambito toscano, dei Paesi d’Oltralpe e della stessa Milano, grazie a una selezione di disegni originali di Leonardo da Vinci, di leonardeschi e di altri artisti del Rinascimento, provenienti da importanti istituzioni italiane e straniere.

Un percorso multimediale, allestito nella Sala delle Armi da giovedì 2 maggio 2019 a domenica 12 gennaio 2020, trasporta invece il visitatore nella Milano di Leonardo, conducendolo alla scoperta della città così come doveva apparire ai suoi occhi durante i suoi soggiorni milanesi (in diversi momenti tra il 1482 e il 1512). Nel percorso viene inserita una mappatura visiva georeferenziata di quanto ancora si conserva di quei luoghi, sia in città che all’interno di musei, chiese ed edifici del territorio.

Palazzo Reale, luogo tradizionalmente deputato al potere della Signoria milanese e che riacquistò importanza quando il Castello Sforzesco a inizio Cinquecento decadde, ai tempi di Leonardo era il Palazzo Ducale. Questa sede così ricca di storia, che Leonardo frequentò senz’altro durante il suo lungo soggiorno milanese, ospita, anche se in altra foggia e in altro ruolo, tre progetti espositivi a lui dedicati. Il primo in ordine cronologico, dal titolo Il meraviglioso mondo della natura, ha come filo conduttore il modo in cui Leonardo è stato in grado di modificare la percezione e la rappresentazione della natura. La mostra, in programma da marzo a luglio 2019, si focalizza sul complesso di oltre venti grandi tele conosciute come Sala del Grechetto provenienti dal distrutto Palazzo Lunati Verri in via Montenapoleone, un unicum nella produzione figurativa italiana, sia per le dimensioni che per la quantità di specie animali raffigurate.

La seconda mostra a Palazzo Reale, intitolata La Cena di Leonardo per Francesco I: un capolavoro in seta e argento, in programma da lunedì 7 ottobre a domenica 17 novembre 2019, presenta per la prima volta dopo il suo restauro la copia del Cenacolo di Leonardo realizzata ad arazzo fra il 1505 e il 1510 su commissione di Luisa di Savoia e di Francesco Duca d’Angouleme, poi re Francesco I di Francia. L’arazzo, che fu tessuto probabilmente in Fiandra su cartone di un artista lombardo (forse Bramantino?), rappresenta una delle primissime copie del capolavoro di Leonardo, realizzata per soddisfare le esigenze della corte francese che intendeva portare con sé l'immagine di un'opera che non poteva in alcun modo essere trasportata. Donato nel 1533 a Papa Clemente VII, l’arazzo fece ritorno in Italia e da allora non è mai uscito dai Musei Vaticani. 

Sempre a Palazzo Reale, dal 19 aprile al 14 luglio 2019, il collettivo di artisti di fama internazionale Studio Azzurro realizza il percorso immersivo e interattivo Leonardo: la macchina dell'immaginazione e popolato da macchine leonardesche che si trasformano in dispositivi narrativi, grazie all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia. I visitatori si possono avvicinare alle macchine sensibili progettate da Studio Azzurro per scoprire il genio eclettico di Leonardo, enciclopedico e contemporaneo.

La collezione del Museo del Novecento si arricchisce nel 2019 di due opere d'arte contemporanea dedicate al genio di Leonardo: Ettore Favini ed Eugenio Tibaldi sono infatti i vincitori ex-aequo del concorso indetto dal Comune di Milano | Cultura per una produzione originale ispirata ad aspetti specifici della ricerca del maestro. Atlantico, l’opera di Favini, è un’installazione video che ha scelto come tema la nebbia e l'influenza che questa ebbe sulla produzione artistica e scientifica di Leonardo (allestita da maggio a novembre presso la Gam); mentre Giardino Abusivo, l’opera site specific di Tibaldi che coniuga elementi naturali come le piante con una riflessione sul consumo e il decadimento dei beni nella società contemporanea, viene realizzata presso il Museo di Storia Naturale. Il Museo del Novecento inoltre, da venerdì 14 giugno a domenica 15 settembre 2019, propone un confronto possibile tra Lucio Fontana e Leonardo da Vinci, attraverso un focus centrato sull’iconografia del cavallo, del cavallo rampante e del cavallo e cavaliere, così frequenti in importanti artisti del Novecento che si sono inevitabilmente misurati con il passato.

Leonardo da Vinci Parade è la prima iniziativa realizzata dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia in occasione delle celebrazioni per i 500 anni dalla morte di Leonardo, a cui il Museo stesso è dedicato. Già visitabile dall'estate 2018 e fino a domenica 13 ottobre 2019, la mostra mette in dialogo, in una visione d’insieme inedita, i modelli storici e gli affreschi di pittori lombardi del XVI secolo, concessi in deposito nel 1952 da Fernanda Wittgens, allora direttrice della Pinacoteca di Brera, a Guido Ucelli, fondatore del Museo. Un'insolita parata, appunto, in cui si esibiscono modelli e affreschi, in un accostamento inconsueto di arte e scienza. Un percorso che permette di attraversare i diversi campi di interesse e studio di Leonardo sul tema dell’ingegneria e della tecnica, valorizzando la collezione storica con cui il Museo apriva al pubblico nel 1953, in occasione dei 500 anni dalla sua nascita.

Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia inoltre, da mercoledì 20 febbraio a domenica 19 maggio 2019, presenta per la prima volta in Italia le opere dell’artista olandese Theo Jansen, conosciuto in tutto il mondo per le sue spettacolari installazioni cinetiche e definito dalla critica internazionale un moderno Leonardo da Vinci. L’universalità e l’apertura che contraddistinguono l’approccio di Jansen nei confronti del sapere creano un saldo legame con la figura di Leonardo tecnologo e ingegnere, grazie ad una ricerca orientata all’innovazione e soprattutto a un’attenta osservazione della natura. Frutto di questo studio è appunto la mostra Dream Beasts che mette in dialogo arte e scienza.

La Veneranda Biblioteca Ambrosiana, in occasione delle celebrazioni leonardesche, valorizza il proprio patrimonio di opere di Leonardo da Vinci, e degli artisti della sua cerchia, con un ciclo di quattro mostre di alto profilo scientifico incentrate su tre temi principali. Il ciclo espositivo si è aperto a dicembre 2018, con un’esposizione in due tempi, della durata di tre mesi ciascuno, che presenta nel suo complesso 46 fogli, scelti tra i più famosi e importanti del Codice Atlantico a cura del Collegio dei Dottori della Veneranda Biblioteca Ambrosiana. La terza rassegna, in programma da giugno a settembre 2019, intende approfondire gli ultimi anni di attività di Leonardo, attraverso una selezione di 23 fogli dal Codice Atlantico databili al soggiorno francese del maestro. Il ciclo espositivo si conclude a settembre 2019 con una mostra dedicata ai disegni realizzati da Leonardo e dagli artisti della sua cerchia, curata da Benedetta Spadaccini.

Nell'autunno del 2019 Palazzo Litta, con la mostra La corte del gran maestro. Leonardo da Vinci, Charles d’Amboise e il quartiere di Porta Vercellina, omaggia la figura del mecenate Charles d'Amboise e, grazie all'esposizione di due fogli del Codice Atlantico nei quali Leonardo traccia il disegno dell’isolato della sua residenza milanese (l'attuale Palazzo Litta), ricostruisce attraverso materiale ottocentesco inedito l’aspetto del quartiere di Porta Vercellina (corso Magenta) ai tempi di Leonardo.

Fino a domenica 13 gennaio 2019, nel refettorio di Santa Maria delle Grazie, il Polo Museale Regionale della Lombardia presenta al pubblico Leonardo da Vinci: prime idee per l'Ultima Cena, una raccolta di disegni di mano di Leonardo stesso, eseguiti in preparazione del Cenacolo, e di suoi allievi, che è allestita proprio davanti all’opera per consentire un immediato raffronto con il dipinto murale. La mostra, aperta dallo scorso 13 ottobre, ha costituito una straordinaria anteprima del palinsesto Milano e Leonardo.

Giovedì 7 e venerdì 8 novembre 2019 l'Ente Raccolta Vinciana, in collaborazione con Mibac e Comune di Milano, organizza a Palazzo Reale un Convegno internazionale di studi sull’ultimo decennio della vita di Leonardo, esaminando le sue attività, le sue ricerche teoriche e i suoi diversi committenti fra il 1510 e il 1519, cercando di mettere a fuoco il rapporto tra le sue attività teoriche e il fallimento dei progetti, sia pittorici che architettonici che tecnici o ingegneristici che gli venivano affidati. Infatti nessuno dei grandi progetti cui egli si dedicò nell’ultimo decennio della sua vita venne mai portato a termine: dal Monumento equestre al Maresciallo Trivulzio alla bonifica delle Paludi Pontine, dai progetti per San Pietro a Roma a quelli per il Palazzo Reale di Romorantin. 

A proposito di opere incompiute, Snaitech, che ospita il Cavallo di Leonardo realizzato in epoca contemporanea da Nina Akamu su disegno di Leonardo stesso e che dal 1999 accoglie i visitatori dell’Ippodromo di San Siro, ha pensato in occasione di queste celebrazioni di valorizzare l'opera offrendola come base per la creatività contemporanea. Snaitech intende selezionare un pool di artisti e designer a cui assegnare il compito di decorare, ognuno secondo la propria cifra stilistica, una riproduzione in scala del Cavallo. Le riproduzioni d’autore, insieme al Cavallo originale, diventano il soggetto di un’installazione collettiva all’Ippodromo durante la Milano Design Week ad aprile 2019. Da maggio a ottobre i cavalli di Leonardo vengono poi posizionate in diversi punti di Milano, creando una contaminazione cittadina: una app con contenuti di realtà aumentata permette al pubblico di inquadrare i cavalli dislocati in città, attivando contenuti interattivi esclusivi su Leonardo e sugli artisti che hanno realizzato le riproduzioni d’artista.

Dimostrare l'influenza di Leonardo sugli artisti contemporanei è l’obiettivo della mostra allestita alla Fondazione Stelline da martedì 2 aprile a domenica 30 giugno 2019: L’Ultima Cena dopo Leonardo, a cura di Demetrio Paparoni, propone una rilettura contemporanea dell’Ultima Cena con la presenza di artisti della scena contemporanea -  Wang Guangyi, Anish Kapoor, Robert Longo, Masbedo, Yue Minjun, e Nicola Samorì - in uno scambio dialettico tra oriente e occidente. La storia delle Stelline è profondamente legata a Leonardo: Andy Wharol, infatti, ha realizzato proprio alle Stelline nel 1987 la sua ultima serie The Last Supper come omaggio al Cenacolo ora ospitato in Santa Maria delle Grazie.

I nove mesi di celebrazione del quinto centenario della morte di Leonardo Da Vinci rappresentano anche un’ulteriore occasione per visitare Milano, che vede crescere anno dopo anno i turisti da ogni parte del mondo (nel 2017 ha registrato un incremento turistico del 10,2% rispetto all’anno precedente e nel 2018, secondo i dati gennaio-novembre, ha visto un ulteriore aumento del 9,65%). Il logo di Milano e Leonardo che accompagna graficamente tutte le iniziative del palinsesto, realizzato dal Comune di Milano | Comunicazione, è un lettering sullo sfondo di un’incisione che riproduce l’autoritratto di Leonardo da Vinci: la bella stampa apre il trattato di Giuseppe Bossi dedicato al Cenacolo, volume conservato presso la Biblioteca Trivulziana del Castello Sforzesco.

Sono diversi gli itinerari turistici che danno l’opportunità di entrare nel mondo di Leonardo seguendo le orme delle ricerche portate avanti dal genio di Vinci: dall’Ippodromo di San Siro fino alla Conca dell’Incoronata, passando dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, dal Cenacolo di Santa Maria delle Grazie e dalla Vigna di Leonardo, proseguendo verso il Castello Sforzesco e la Pinacoteca Ambrosiana, con una sosta in piazza della Scala.

Il programma di Milano e Leonardo, in stretta connessione con il Comitato Nazionale per la celebrazione dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, è realizzato grazie all'azione del Comitato di Coordinamento Milano e l’eredità di Leonardo 1519-2019 – istituito da Comune di Milano | Cultura, Regione Lombardia (direzione generale Autonomia e Cultura) e Ministero dei Beni e delle Attività Culturali (segretariato regionale per la Lombardia e Polo Museale Regionale della Lombardia) – e del Comitato Territoriale (Milano e Lombardia) che accoglie altre istituzioni coinvolte nella realizzazione di iniziative di valorizzazione dell’eredità di Leonardo: Ente Raccolta Vinciana, Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, Veneranda Biblioteca Ambrosiana, Basilica di Santa Maria delle Grazie, Fondazione Stelline, Triennale di Milano, Comune di Vaprio d'Adda e Comune di Vigevano.

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