In cordata: dalla montagna al Circolo dei lettori di Torino, tra gli stambecchi e le parole di Paolo Cognetti

Torino, 11/10/2018.

Raccontare la montagna da versanti diversi: le emozioni e l’esperienza, l’esercizio del fisico e la resistenza dello spirito, spazio reale e metafora della geografia dell’anima. Questo hanno fatto gli ospiti di In Cordata, rassegna arrivata alla terza edizione, dedicata alle alte vette, autori di narrazioni in cui la montagna è luogo per raggiungere nuovi stili di vita e di pensiero. Tra ottobre e novembre, quattro incontri al Circolo dei lettori per esplorare l’universo complesso e irresistibile dell’alta quota con scrittori ed esperti, perché, come scrisse William Blake, «quando uomini e montagne si incontrano, grandi cose accadono».

Il progetto è in collaborazione con CinemAmbienteMuseo Nazionale del Cinema, associazione Dislivelli e CAI Uget Torino. Al termine degli incontri, assaggi e omaggi delle ultime novità dal mondo della cucina naturale di EXKi.

In Cordata comincia lunedì 15 ottobre, ore 21 con La montagna tra emozioni e parole, tappa del Premio Itas del libro di montagna di Trento, dedicato alle opere in cui si celebrano le alte vette, con la loro molteplicità di immagini, rappresentazioni, esperienze. È occasione per incontrare il vincitore dell’ultima edizione, Roberto Casati, filosofo delle scienze cognitive, con La lezione del freddo (Einaudi), in dialogo Lorenzo Carpanè e lo scrittore Enrico Brizzi, giurato.

La lezione del freddo è la storia di un filosofo, la sua famiglia e altri animali, iscritti all’esigente scuola del freddo: devono ritrovare un sentiero perso nel bianco; leggere Thoreau e Hawthorne; mai e poi mai usare il freno sul ghiaccio; coltivare stalattiti; costruire un pratico igloo davanti a casa, lasciare il cane in macchina senza farlo congelare... Piegare la vita domestica alle intemperie significa imparare ad assecondare la natura invernale del mondo. Senza fuggirla, addestrando la mente e le mani a comprenderla. Perché il freddo non è un nemico, per quanto sia temibile. Il giorno in cui la famiglia trasloca nel New Hampshire, davanti agli occhi si apre un incanto: la casa è immacolata, le doghe di legno percorse dalle ombre del bosco, il tetto verniciato di un azzurro fiabesco.

L'estate caldissima sembra non voler mai terminare, ma le allusioni misteriose nelle conversazioni con i vicini e i colleghi fanno presagire una minaccia. In un batter d'occhio arriva la neve, il grande fiume è già ghiacciato, bisogna attrezzarsi: le bambine e il cane ammirano in silenzio lo spettacolo bianco in cui vivranno per un anno. Tra sputaneve elettrici e cataste di legna, orsi nel giardino e incendi divampati nella canna fumaria, piste di fondo oniriche e impronte calcate nel bianco per essere certi di ritrovare la strada, la grande scoperta è che il gelo può diventare un membro della famiglia, una lente d'ingrandimento, un modo di sentire. L'esperienza quotidiana del freddo è un'avventura estrema, a cui non siamo piú abituati e che potrà sorprenderci come una possente rivelazione. Con la praticità dell'uomo di casa e lo sguardo del filosofo, Roberto Casati ha elevato un altare al freddo in mezzo a betulle sottili che in primavera finalmente raddrizzano la schiena. Un racconto imprevedibile e fulminante, un manuale di sopravvivenza, una time capsule confezionata con amore pensando ai figli e alle figlie del riscaldamento del pianeta. «Se uno guarda il sentiero che traccio, all'andata vede uno zig-zag, una linea tratteggiata di piedi destri e piedi sinistri. Al ritorno cerco di calpestare la neve con le ciaspole dove non ero passato all'andata, per rendere uniforme il sentiero. Ho deciso di chiamarla la camminata etica, pensa chi ti segue, aiutalo».

 Lunedì 29 ottobre, alle 21 la seconda tappa, racconto intorno al Il pastore di stambecchi, Luigi Oreiller, che nella sua valle, conosce il carattere di ogni canalone, di ogni balza di roccia. Riconosce le volpi, i camosci, le vipere, i gipeti. Può chiamare per nome ogni valanga. Per lui la montagna non è una sfida, né una prestazione. È la sua casa di terra e di cielo, un orizzonte a cui appartenere. La sua storia è racchiusa nel libro di Irene Borgna, pubblicato da Ponte alle Grazie, presente all’incontro, in dialogo con l’antropologa alpina Michela Zucca.

Oreiller nasce nella povertà e cresce con la guerra, valdostano ma “anche” italiano, trascorre i suoi 84 anni a Rhêmes-Notre-Dame, venti comignoli rubati alla slavina al fondo di una valle stretta e dal fascino selvatico, su un versante Parco del Gran Paradiso sull’altro riserva di caccia. Da ragazzo, armato dalla fame, è cacciatore, contrabbandiere, manovale. Quando diventa guardiaparco e poi guardiacaccia, cambia sguardo. Dietro le lenti del cannocchiale, nelle lunghe solitarie giornate di appostamento ai bracconieri, diventa il signore delle cenge, segue il volo delle aquile e sperimenta un qualcosa di molto simile all’amore. Stagione dopo stagione, trasforma gli alberi in sculture, “scava” tassi e marmotte, parla con i cani, le mucche, le galline. A volte anche con gli uomini.

Quello di Oreiller è un mondo ormai perduto, travolto da una modernità senza pazienza, da un fiume di gente che torna ma non resta. Eppure, nei suoi occhi, nelle sue mani nodose e forti, tutto ha ancora memoria e lui ha memoria di tutto. Le sue parole, consegnate a chi, come Irene Borgna, le sa ascoltare, conducono lontano, fuori traccia, tra valichi nascosti. E segnano il tempo, come gli anelli di un tronco, come i cerchi sulle corna di un vecchio stambecco.

Tra le anticipazioni di novembre, lunedì 5 alle 21.00 sarà a Torino  Franco Faggiani, autore del libro La manutenzione dei sensi (Fazi), con Enrico Camanni, storico dell’alpinismo. Un romanzo sul potere salvifico della vita di montagna, ma anche sul cambiamento e su un rapporto padre-figlio complicato dalla Sindrome di Asperger. 

Lunedì 12 novembre, sempre alle 21, Senza mai arrivare in cima vedrà protagonista Paolo Cognetti, autore del libro Einaudi. Che cosa cerchiamo quando andiamo in montagna? Il brivido di una sfida contro la natura e contro i limiti umani? Pace e silenzio? Il passo della nostra anima? Ognuno ricerca e (forse) trova qualcosa di diverso.

Gli incontri sono a ingresso libero fino a esaurimento posti. La prenotazione è possibile solo per i possessori della Carta Plus.

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