Escobar. Il fascino del male: Bardem e Cruz insieme al cinema

Magazine, 04/04/2018.

Nuovamente in coppia sul grande schermo (l’ultima volta nella stessa produzione risale al 2013 con The Counselor), i due premi Oscar spagnoli si calano nella storia di uno degli uomini più spietati di sempre e della sua amante. Ispirato al libro di Virginia Vallejo, Loving Pablo, Hating Escobar, il film, Escobar. Il fascino del male, in uscita nelle sale italiane giovedì 19 aprile, offre spunti differenti rispetto a quelli già analizzati in precedenza da film e serie televisive, e riesce a concentrarsi sulle dinamiche relazionali di Escobar.

Quello del regista Fernando León de Aranoa è il racconto della personalità del narcotrafficante colombiano visto da Virginia Vallejo. Già giornalista e conduttrice televisiva affermata, donna all’apice del successo, ricca e bellissima, la Vallejo diventa una delle amanti di Escobar nel 1983. I due si incontrato, entrambi trentenni, nella tenuta del re del narcotraffico e dal loro primo incontro seguiranno 5 lunghi, rocamboleschi anni, in cui la Vallejo è da subito consapevole che quello con Escobar non sarà mai un rapporto esclusivo e totalizzante. Perché non solo Pablo è sposato e padre di due bambini, ma è a capo di una delle organizzazioni più violente e pericolose di sempre. Escobar è potente ed esposto (arriverà a essere il settimo uomo più ricco del pianeta) e a suo favore giocano un’ambizione inarrestabile e una brama di potere a cui nessuno, per molto tempo, riuscirà a opporsi.

Più che sui traffici illeciti e sulla enorme rete di corruzione che gira intorno all’impero messo in piedi da Escobar, però, è sulle dinamiche personali con la Vallejo che ci si sofferma. A partire, infatti, dalla relazione passionale, turbolenta e senza controllo, la Vallejo si innamora da subito dell’uomo e tralascia ciò che gli gira intorno. Rimane imbrigliata, intrappolata e senza vie di fuga in un paese non più in grado di garantirle un lavoro e la vita agiata che era abituata a condurre. Ma soprattutto è prigioniera di Escobar, a cui fa più comodo tenerla vicino che saperla lontano, protetta da chi cerca di incastrarlo.

Sono gli anni dell’ascesa e del declino del Cartello di Medellín al cui vertice c’è Escobar: attirata dai soldi facili e dai finti aiuti alle favelas colombiane del suo uomo che tenta anche l’entrata in politica, nell’arco di pochi anni la Vallejo passa dalla gloria alla fame, nella cornice di una Colombia violentissima e sanguinaria. E quando l’impero creato da Escobar comincia davvero a tremare e l’ondata di violenza inaudita a essere contrastata, quando Pablo è braccato, solo e ormai privato della sua egemonia, solo allora la giornalista, pesantemente e quotidianamente minacciata e in serio pericolo di vita, decide di collaborare con l’Agente Neymar della DEA (Peter Sarsgaard).

La vita di Escobar, dalla sua ascesa nei primissimi anni ’80 alla sua uccisione nel 1993, quando Colombia e Stati Uniti smantellano definitivamente la vastissima organizzazione di narcotrafficanti che portava droga in America, è costellata da una scia di crimini efferati commissionati a bande criminali dall’indole crudele e bestiale. La Vallejo, provata da una situazione critica vissuta da tutti coloro che erano stati vicini a Escobar, decide di collaborare con la giustizia contribuendo alla cattura dell’uomo che aveva amato e del narcotrafficante senza scrupoli che aveva odiato. Neanche poi tanto.

Di Irma Silletti

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