Milano, 27/07/2017.
Prima il ripristino della continuità idraulica; poi la riapertura di cinque tratti. Su queste direttrici si sviluppa la proposta di riapertura dei Navigli di Milano, allo studio del Comitato Scientifico di esperti che si è riunito mercoledì 6 luglio 2017 a Palazzo Marino.
«Stiamo parlando di un intervento dall’elevata complessità tecnica», ha spiegato il sindaco di Milano Beppe Sala, «con cui si intende arrivare gradualmente alla riapertura completa dei Navigli milanesi. Abbiamo ancora davanti a noi alcuni mesi di lavoro per elaborare un progetto da sottoporre al giudizio dei nostri concittadini. Il Comitato scientifico sta studiando una proposta che saprà valorizzare contesti di grande pregio storico, artistico, paesaggistico e ambientale e avrà importanti risvolti sul fronte della mobilità cittadina, aprendo anche nuovi spazi pedonali e ciclabili».
Allo stato attuale, si prevedono due fasi principali per arrivare a un «tracciato complessivo di 7,7 km, con 2 km di canali riaperti entro il 2022». La prima consiste nel ricostituire l’antica connessione idraulica della città, attraverso tubazioni, per ricollegare le acque del Naviglio Martesana con la Darsena, la Vettabbia e il sistema dei canali irrigui del Sud Milano. Si verrà quindi a definire un tracciato totale lungo 7,7 chilometri. La riconnessione idraulica così realizzata, infatti, permetterà: l’apertura progressiva dei Navigli per tratte; l’utilizzo (anche dopo la riapertura complessiva dei Navigli) come by-pass idraulico durante le operazioni di manutenzione dei Navigli con il canale messo in secca; di portare in Darsena un ulteriore contributo irriguo disponibile per le aree agricole del Sud Milanese.
La seconda fase, invece, prevede la riapertura di cinque tratti in superficie, per complessivi 2.050 metri di lunghezza: