Quanti tipi di piatti biodegradabili esistono? Guida alla scelta

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Magazine, 18/10/2019.

Parliamoci chiaro. Se qualcuno mai dovesse farvi una domanda del genere, sappiate che potreste tenerlo attaccato alla poltrona per ore. Il tema del biodegradabile – a ancor più nello specifico, del compostabile - è ampio, articolato e affatto banale. Ma chi di noi non si è ritrovato a discutere con il compagno di scuola, con i colleghi nelle mense aziendali durante le pause pranzo, in famiglia o al ristorante con il proprio partner dell’annoso problema della plastica sulle nostre tavole?

Partiamo dal capire quali sono i veri problemi legati all’uso sconsiderato di prodotti difficili da smaltire. In testa, troviamo una risposta piuttosto scontata: il loro impatto sull’ambiente e l’inquinamento che ne deriva nel caso in cui vengano mal gestite le modalità di recupero dei prodotti in PET. Per tamponare gli effetti disastrosi e – praticamente – irreversibili della presenza della plastica nel nostro ambiente (città, mari, coste, campagne, fino a contaminare le vette dell’Everest!), possiamo adottare diverse soluzioni. Tra queste, l’uso dei piatti biodegradabili da impiegare durante i nostri eventi aziendali, catering, degustazioni aperte al pubblico e tante, tantissime altre occasioni!

Certo, una bella soluzione - voi direte - ma come facciamo a trovare quel che davvero mi serve in tempi brevi? Facile, basta un click! I siti di Minimo Impatto o di Ecostoviglie, ad esempio, sono delle ottime vetrine e luoghi di acquisto on line, dove potete selezionare i prodotti che più vi piacciono. La difficoltà maggiore, non sarà in che modo comprare ma COSA comprare, tanto è vasta l’offerta delle linee di stoviglie green.

Partiamo da una guida facile all’acquisto Bisogna conoscere innanzitutto le diverse tipologie di stoviglie: piatti, piattini, ciotole, boule, piatti per pizze o per servizi di asporto e take away. Di ognuna di queste tipologie, potrete scegliere il materiale che preferite: può essere in polpa di cellulosa, in PLA di origine vegetale o in foglia di palma. A seconda delle occasioni in cui avrete bisogno di usarli, vi potrete sbizzarrire sulle forme e sul colore. Immaginiamo, ad esempio, di dover allestire un catering, che va dall’antipasto al dolce: per servire gli stuzzichini di inizio pasto, i piatti biscomparto in polpa di cellulosa linea Amouse-Bouche sono eleganti e pratici allo stesso tempo, ideali per assaggi e aperitivi. Per qualcosa di più informale, invece, si può optare per le pagode in legno di pino, ecologiche e perfette per allestire una tavola ecosostenibile al 100%. Oppure i piatti ovali prodotti in monomateriale (polpa di cellulosa) senza alcuna traccia di PVC né ftalati. Ideali quando si è a corto di piatti di ceramica capienti, o per eventi e manifestazioni, ovunque si possa e si voglia portare un messaggio di ecologicità e promuovere il compostaggio. 

Finiti gli antipasti, passiamo alle portate principali: per primi succulenti a base di sughi o zuppe molto calde, le ciotole biodegradabili e compostabili in polpa di cellulosa, sono il giusto supporto da usare nelle mense, nelle tavole calde, nei bar o – come abbiamo già ipotizzato – durante gli eventi e feste ecosostenibili. Per questo tipo di pietanze, i piatti non sbiancati, sono tra i preferiti dal grande pubblico e, come tutte le stoviglie delle linee a minimo impatto, anche questi sono prodotti biodegradabili e compostabili, in conformità alla normativa EN 13432.

E’ l’ora del secondo: sia esso pesce, un ricco contorno o uno spezzatino di carne, i piatti piani in polpa di cellulosa 100% biodegradabili e compostabili, sono quel che fa per voi. Se invece non volete proprio rinunciare a nessuna delle tre portate, allora non potrete fare a meno dei piatti triscomparto, pratici e comodi da usare perché servono diverse pietanze in un piatto solo.

Per finire in dolcezza - e in bellezza – ideali sono i piattini piani biodegradabili e compostabili per frutta e dessert, realizzati in PLA, materiale di origine vegetale.

Tra i diversi vantaggi dei piatti biodegradabili e compostabili (quindi rispettosi dalla normativa EN13432) oltre la sostenibilità ambientale, vi è il fatto di poter buttare via piatti, bicchieri e posate con i residui di cibo. Con un unico gesto, veloce e pratico. Molto molto gradito in ristoranti, sagre ed eventi visto che non bisogna differenziare le stoviglie dalla frazione organica. Tutto potrà infatti andare nella raccolta dell’umido!

Ricordiamoci che anche un piccolo gesto quotidiano può segnare positivamente il nostro futuro: in questo caso, l’adozione di posate e piatti compostabili rappresenta non soltanto una doverosa attenzione verso l’ambiente, ma ha anche un importante valore educativo. Perciò scegliamo il più possibile l’acquisto di ecostoviglie, il cui impatto ambientale è centinaia di volte inferiore a quelle in plastica, aiutando a conservare ciò che abbiamo di più caro: la nostra Terra.

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