In Trentino c'è la Val di Genova: cascate, foreste e rifugi in alta quota

Christian Pellegrin, wikipedia commons

Genova, 16/07/2019.

Lo sapevate che, tra le montagne del Trentino Alto Adige, risuona il nome della nostra Genova? Con le sue cascate scenografiche, le foreste di latifoglie e conifere da sogno e una fauna alpina da scopire, la Val di Genova non è di certo una novità per gli appassionati di trekking. E, per fuggire dal caldo cittadino, può rappresentare una bella novità estiva per trascorrere qualche giorno al fresco.

Ma perché c'è una Val di Genova in Trentino? Il nome della valle viene fatto derivare dal latino janua, cioè porta, da cui avrebbero preso il nome le case di Genua, antichi fienili oggi scomparsi che si trovavano all'imbocco della valle, prima dell'attuale località Ponte Verde. Alcuni documenti del 1200 circa nominano la valle con il termine Zenua, ovvero un territorio ricco d'acqua.

Valle simbolo del Parco Adamello-Brenta, molto ricca d'acqua, la Val di Genova è stata modellata dai ghiacciai nella dura roccia granitica. Con splendide cascate e ampie foreste, la Val Genova, laterale della Val Rendena, è uno dei simboli di questo Parco. La Val di Genova è la più estesa area protetta della provincia di Trento. È nota anche con il nome di valle delle cascate. Alte e ricche di storia le sue vette più alte: Presanella (3558m); Busazza (3225m); Crozzon di Làres (3354m); tre Lobbie e Cima Mandrone, che portano testimonianze dei combattimenti in quota della Prima Guerra Mondiale.

Si sviluppa per circa 17 chilometri da Carisolo al rifugio Bedole (1830 metri), a monte del quale c'è una delle sorgenti del fiume Sarca. L’immissario del lago di Garda scorre nel fondovalle con una sequenza di spettacolari rapide dette localmente scale, intercalate da incantevoli pianori occupati da malghe e baite. Il fiume nasce, infatti, dai due ghiacciai soprastanti, l’Adamello-Mandron, il più vasto d’Italia, e la Lobbia.

La valle è incisa nella tonalite, una roccia granitica di origine vulcanica e presenta fantastiche cascate che scendono anche dalle boscose valli laterali: Folgorida, Lares, Nardis e la selvaggia Val Siniciada per citare le maggiori. Ricca di foreste di conifere ospita una varia fauna alpina, comprendente gli ungulati, l’orso bruno e l’aquila reale. Il torrente Sarca, sul fondovalle, forma altri salti d'acqua: quelli di Casina Muta, Stablei, Pedrùc, Pont delle Cambiali, Mandron e altri. E poi, non manca la fauna alpina: si possono ammirare camosci, marmotte, la pernice bianca, i caprioli, fino al Gallo Cedrone.

Nella sua parte alta, la Val di Genova ospita rifugi alpini molto frequentati, come il Mandrone - Città di Trento a 2450 metri e il Caduti dell’Adamello a oltre tremila metri, oltre al piccolo museo dei ghiacciai dedicato a Julius Payer, grande esploratore dell’800. Nell’alta valle sono presenti anche importanti testimonianze della Guerra Bianca (i combattimenti sui ghiacciai nel corso della prima Guerra mondiale). A Carisolo, all’imbocco della valle, da non perdere il centro visite del Geopark.

La strada

La strada carrozzabile di 17 chilometri che percorre la Val di Genova inizia a Carisolo (808 m) staccandosi dalla Strada statale 239 di Campiglio; ripida (max 18%) e stretta, segue il corso del torrente, scavalcandolo in alcune occasioni mediante ponti a struttura metallica. La strada termina presso Malga Bedole (1584 m), da dove proseguono solo sentieri diretti ai vari rifugi in quota. Nella stagione turistica la strada è suddivisa in tre parti:

  • I primi 4 km, tratto bianco (fino a Ponte Verde): moto 2 euro; auto 6 euro.
  • I successivi 4,5 km, da Ponte Verde (921 m) a Ponte Maria (1164 m), sono accessibili pagando un pedaggio (4 euro per le moto; 9 euro per le auto) che dà anche diritto a sostare nei successivi parcheggi. Questo tratto è il più ripido, con pendenze che arrivano al 18%.
  • Gli ultimi 7,5 km, da Ponte Maria (1164 m) a Malga Bedole (1584 m) sono normalmente accessibili solo a inizio giornata (solitamente entro le 9.45, e dopo le 18.30), fino a quando i pochi parcheggi che si trovano lungo questo tratto non sono pieni.

Solo durante la stagione turistica, lungo il tratto a pagamento (Ponte Verde - Malga Bedole) è attivo un servizio di bus navetta, con corse ogni mezz'ora circa. D'inverno la strada è normalmente chiusa prima della cascata di Nardis, talvolta subito dopo il bar-ristorante Alla Prisa.

Di Andrea Sessarego

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