Lucia di Lammermoor al Carlo Felice con Bocelli, versione in stile Downton Abbey

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Genova, 11/05/2018.

L'ultima volta di Lucia di Lammermoor al Teatro Carlo Felice di Genova risale a febbraio 2015. Dopo 3 anni di assenza l'opera torna al Carlo Felice in una nuova versione, quella del regista Lorenzo Mariani grazie alla co-produzione tra il Teatro di Bologna, Carlo Felice e il Teatro di Bilbao. Questa versione targata 2018 avrà, però, un ospite d'eccezione: in tre serate (29, 31 maggio e 3 giugno), Sir Edgardo di Ravenswood sarà interpretato da Andrea Bocelli. Il dramma tragico in due parti e tre atti di Salvatore Cammarano, tratto dal romanzo The Bride of Lammermoor di Walter Scott e su musiche di Gaetano Donizetti, andrà in scena al teatro da martedì 29 maggio a martedì 5 giugno 2018, alle ore 20.30. Sul podio, dirigerà l'orchestra il maestro Andriy Yurchevich. Le scene sono di Maurizio Balò, i costumi di Silvia Aymonino e le luci di Linus Fellbom. 

Se chiedi al regista Mariani di raccontare la trama dell'opera, lui risponde con una contro-domanda: «Avete detto trama o trauma?». Poi prontamente fa capire di non essere duro d'orecchi e di aver capito benissimo. E prosegue spiegando i motivi di questa sua curiosa domanda: «In questo spettacolo sono presenti entrambi: c'è sì una trama, forte e complessa, ma è presente anche l'elemento del trauma, sul quale questa regia pone molto l'accento».

«È il trauma di un atto di violenza - continua Mariani - come spesso accade, su una donna. Lucia è vittima di una violenza e dunque di un trauma, che la porterà poi alla pazzia e successivamente alla morte. Si tratta di un atto di violenza compiuto da un uomo, ma in primis da un'intera società. Lo sfondo su cui tutto questo accade è un mondo gotico inglese, che nella mia regia è più vicino a quello che possiamo conoscere nella serie televisiva Downton Abbey, con un'aristocrazia inglese scioccata dagli esiti della Prima Guerra Mondiale».

Chiarito il trauma di cui parla Mariani, parliamo di trama originale dell'opera. Siamo in Scozia, XVI secolo: Lucia, costretta, su pressione del fratello, a rinunciare a Edgardo, suo vero amore, precipita nella follia, assassinando il marito il giorno delle nozze e morendo di dolore. Nessuna delle tante scene della pazzia che si incontrano nel teatro d’opera è realistica e toccante come quella del terzo atto della Lucia di Lammermoor. Donizetti va oltre la convenzione, dando voce a quel disagio psichico che la psicoanalisi, poco più di mezzo secolo dopo (l’opera è del 1835), cercherà di comprendere e guarire.

La regia di Lorenzo Mariani parte da un quadro, quello di Everett Millais, davanti a cui il regista ha riflettuto a lungo. Il dipinto raffigura Lucia che si sostiene al braccio di Edgardo: «Capisco dallo sguardo di lei - spiega il regista - un’anima che respira, dall’intimo, una trasparente bontà, ma troppo delicata e indifesa, pericolosamente pura, fino all’estremo».

L'opera si avvale di due cast prestigiosi che si alterneranno nelle recite: Zuzana Markovà ed Elena Mosuc interpreteranno Lucia, mentre Andrea Bocelli interpreterà Edgardo alternandosi con Luciano Ganci. Il sovrintendente del Carlo Felice Maurizio Roi è orgoglioso della presenta in Teatro di Bocelli: «È un segno da parte del teatro di voler aprire l'opera ad un pubblico che non sempre è composto da melomani. Andrea Bocelli può aiutarci a raggiungere questo obiettivo».

Di Fabio Liguori

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