Le grotte artificiali di Genova: 6 meraviglie tra le ville del Cinquecento

Carlo Dell'Orto, wikipedia commons

Genova, 09/04/2018.

Genova: citta di cantautori, di marinai e di buona cucina, città delle ville cinquecentesche e... di grotte. Un po' inusuale quest'ultima definizione, che può suonare piuttosto strana alle orecchie di un genovese. Eppure, armato di molta curiosità e dello spirito del piccolo esploratore, il cittadino della Superba può facilmente rendersi contro di quanto questa definizione sia vera. Genova, infatti, pullula di grotte artificiali, da visitare almeno una volta. 

Ma se pensate di infilarvi chissà dove per visitarle, siete sulla strada sbagliata. La maggior parte di queste grotte si nascondono in luoghi di interesse famosi del capoluogo ligure: le ville cinquecentesche. Quest'ultime, nei loro splendidi giardini, nascondevano un tempo grotte artificiali che ricreavano quell'atmosfera mitologica degli incontri tra gli dei e le ninfe raffigurati in tanti affreschi e quadri dell'epoca. Curiosi? Per una bella visita a Genova, Mentelocale ve ne consiglia 6. Tra queste, quelle di Villa Rosazza, Palazzo Balbi Senarega, Villa Pallavicini e delle Zerbino sono ancora inserite nel loro contesto originario, mentre le altre due sono una nascosta tra palazzi moderni, la Grotta Doria, e l'altra all'interno del Tennis Club di Via Galata, la Grotta Grimaldi.

Grotta Doria

Edificata intorno al 1550 dall'architetto Galeazzo Alessi su commissione del capitano di flotta Erasmo Doria Galleani, diventò nel 1603 parte del giardino retrostante la Villa di Fassolo dei Doria. La grotta presentava un vestibolo (che i bombardamenti della Seconda Guerra Ondiale hanno distrutto) e da una sala ottagonale. Quest'ultima è oggi ancora visitabile, con le sue pareti che alternano ninfei a scene raffiguranti le due divinità del Nilo e del Tevere, raffigurati come due vecchi barbuti. La cosa più spettacolare rimane comunque a parer mio il soffitto ottagonale diviso in spicchi che raccontano storie mitologiche in gran parte derivanti della Metamorfosi di Ovidio. La parte più spettacolare è senza dubbio il soffitto ottagonale, impreziosito da conchiglie, coralli e tessere di maiolica. La grotta è oggi visitabile solo su appuntamento rivolgendosi alla segreteria di Villa del Principe: 010 255509; info.ge@dopart.it.

Grotta di Villa Rosazza

Si tratta del ninfeo nel giardino di Villa Rosazza, risalente al XVI secolo. La villa suburbana fu edificata per volere dei Di Negro e situata in via Venezia: anche qui conchiglie, pietre colorate e stalattiti naturali donano al luogo un'atmosfera molto mitologica, quasi onirica. Info: 351 102 8559.

Grotta di Palazzo Balbi Senarega

Nel 1640 l'architetto Pietro Antonio Corradi, ampliando l'edificio verso mare progettò il giardino a pian terreno di Palazzo Balbi Senarega, nel quale inserì una grotta con statue in stucco. La statua centrale raffigura Nettuno sul carro trainato da cavalli marini. Visitare questa meraviglia è facilissimo: basta entrare in palazzo Balbi Senarega in via Balbi 4, attraversare il cortile e attraversare la porta sulla sinistra della cancellata. La grotta si trova proprio in fondo all'aranceto. Info per prenotare la visita: 010 557 2903.

Grotta Grimaldi

Tennis Club Genova 1893, in Salita della Misericordia. Qui si trova la Grotta Grimaldi, in origine parte integrante dei Giardini di Villa Grimaldi in Bisagno. Della villa, progettata da Galeazzo Alessi tra il 1552 e il 1554, oggi rimane soltanto un palazzo al civico 7 di via Colombo. L'architetto progettò anche la grotta che si trovava in mezzo ai giardini. Superata una porta in ferro, si entra in un piccolo atrio dal quale si accede nella grotta ottagonale, con stalattiti e una vasca dove ancora scorre l'acqua. E poi scene di caccia, tritoni e putti. La grotta Grimaldi è visitabile solamente nelle occasioni in cui il Circolo Tennis Club organizza visite guidate. Info: 010 586662.

Grotta dello Zerbino

La villa genovese cinquecentesca Lo Zerbino, conserva nei suoi giardini gli Orti Zerbiniani. Si tratta di una grotta artificiale, anch'essa di materiale polimaterico, con conchiglie, concrezioni calcaree e madreperlacee, stalattiti. Inserito ancora nel suo contesto originario, la grotta genovese è visitabile in occasione dei ricevimenti che vengono fatti in questa villa. Info: 010 362 8033.

Villa Pallavicini

Anche Villa Pallavicini a Pegli nasconde al suo interno grotte affascinanti. Il giardino della villa, di ispirazione romantica, fu realizzato fra il 1837 e il 1846, su commissione del Marchese Ignazio Pallavicini, secondo il progetto dell’architetto Michele Canzio, all’epoca scenografo del Teatro Carlo Felice, che creò una vera e propria rappresentazione teatrale. Le grotte artificiali della villa rientrano all'interno dell'impianto scenografico, tra templi, obelischi, laghi, pagode e alberi rari e maestosi. Il percorso lungo le grotte della villa non è ad oggi aperto al pubblico, ma si può sempre rimanere informati per eventuali cambiamenti, anche usufruendo del ritorno delle gite in barca sul Lago GrandeInfo: 010 8531544.

Di Fabio Liguori

Argomenti trattati

Newsletter EventiResta aggiornato su tutti gli eventi a Genova e dintorni, iscriviti gratis alla newsletter