A scuola di teatro con Elena Dragonetti all'Archivolto. Ed ecco Swing Heil!

Genova, 17/03/2018.

Si parte dalla fine e alla fine si torna. Si parte da un ballo interrotto. Si torna a quello stesso ballo, lo scarto è dai colori alla monocromia del nero nazista. Si tratta di "fine" in senso stretto e metaforico. Perché la fine è già in quel primo momento in cui si supera la possibilità di fare marcia indietro. Swing Heil! rende drammaturgia questa idea di un percorso ineluttabile verso la brutalità nazista: si può vestire una divisa e marciare in una pattuglia della Gioventù nazista e restare parte di quel gruppo aperto, esterofilo, nutritosi di musica, ballo e poesia che furono gli Swing Kids nella Germania degli anni '30? No.
Lo spettacolo è in scena ancora stasera, sabato 17 marzo 2018 al Teatro dell'Archivolto in Sala Mercato alle ore 21.

Al suo terzo anno, il progetto di Elena Dragonetti, a cui ha collaborato Raffaella Tagliabue (qui attrice), per Narramondo Teatro coinvolge ragazze e ragazzi delle scuole superiori in un'avventura teatrale: circa sei/sette mesi di attività laboratoriale con cadenza settimanale al Teatro Modena per arrivare a una produzione teatrale vera è propria, è decisamente un esempio di scuola di teatro per sé. La prima creazione è stata La terza onda, poi è venuto Come pesci in un acquario, quest'anno come già sperimentato con successo, Dragonetti si è di nuovo ispirata al vissuto di adolescenti raccontato tra letteratura e cinema guardando, molto liberamente al film di Thomas Carter Swing Kids (1993), ambientato ad Amburgo. Come per le altre due produzioni, vicende più o meno Storiche e/o intimistiche, spesso realmente accadute, consentono agli adolescenti coinvolti di fare un percorso a tutto tondo sulla propria identità, sulle proprie capacità, sul percorso di disequilibrio che attraversano negli anni del liceo mentre diventano adulti. 

Swing Heil! è un controcanto scanzonato e liberatorio che si oppone deridendolo allo Sieg Heil nazista. Gli Swing Kids / Swing Jugend erano un gruppo di giovani e giovanissimi che non avevano aderito alla Gioventù hitleriana, compravano dischi di compositori ebrei, cantanti afro-americani e amavano ballare. Le loro famiglie erano antinaziste o filonaziste, loro erano fuggitivi nella loro stessa città, compravano dischi proibiti in cui i nomi erano cammuffati con invenzioni linguistiche che chi del giro sapeva avrebbero fatto fessi i nazisti. Si trovavano clandestinamente di notte e si organizzavano per suonare e ballare lo swing e altre sonorità originarie degli States. Qui sono Peter, Greta, Astrid dalla gamba zoppa, Otto e resistono a lungo discutendo animatamente della violenza e dei modelli promossi tra i loro coetanei nelle pattuglie.

Due mondi esistono in parallelo, fino a un certo punto, fino a quando far parte delle pattuglie di giovani nazisti è rimasta un'opzione libera, presto però, l’inizio della guerra e la repressione, bandiscono la possibilità di scegliere nell'idea di costruire "un popolo ubbidiente" e uniformato a un'unica visione delle cose e del mondo: la purezza della razza e l'odio nei confronti di ebrei, zingari, persone con varie disabilità. Tutti coloro che non appartengono alla razza ariana e si possono quindi definire fratelli, sono nemici anche se non hanno fatto niente per essere esclusi, espulsi, picchiati, torturati, deportati e uccisi. Così, come accadde con molta altra letteratura e arte, lo Swing fu proibito e definito “musica degenerata” o "Neger-Kike Musik". 

Quest'anno la produzione è particolarmente generosa di ruoli perché la drammaturgia guarda al musical oltre che al teatro di parola e al teatro danza. Calcano la scena 23 tra studentesse e studenti provenienti dai Licei Gobetti e Fermi e dall’Istituto Tecnico Maiorana e li nominiamo tutte/i: Letizia Barone, Alexia Bernhard, Linda Besutti, Lorenzo Bormetti, Martina Brega, Giuseppe Cannella, Arianna Colombo, Francesco De Carli, Lucia Galiero, Noemi La Porta, Michael Latta, Athena Maiolino, Manuele Marchelli, Beatrice Marchetti, Fabrizio Marini, Marzia Montegrosso, Giada Mosto, Pietro Muzzin, Sandra Novac, Sara Palazzo, Rosaria Palomba, Mattia Maurizio Piantini, Simone Vranicich. Andare in scena è una delle possibilità, due ragazzi, Alessandro Arranga e Mauro Fauli, hanno collaborato come assistenti alla regia. E non finisce qui. Un altro gruppo di studenti/esse, del Liceo Lanfranconi, ha seguito le prove dello spettacolo e un percorso tematico curato da Elena Dragonetti nell’ambito di un altro progetto di Alternanza scuola-lavoro. Sempre pescando tra chi è in formazione, Marta Balduinotti e Viviana Bartolini, due studentesse dell’Accademia Ligustica, hanno affiancato Lorenza Gioberti nella ideazione e preparazione di scene e costumi attraverso un'attività di stage. Ancora una sinergia importanta, quella con la scuola di swing Mash Up Genova per cui lo swing è ballato da allievi e maestri insieme. Solo tre professionisti, nei ruoli degli adulti, gli attori Paolo Livolsi, Francesco Patané e Raffaella Tagliabue.

Rispetto a La Terza Onda questa nuova produzione riprende il tema della manipolazione di menti e identità ancora in formazione o come nel caso del Signor Knopf (Paolo Livolsi), di chi si sente solo nella società e non trovo un suo posto. Si riprende dunque il discorso sugli estremismi, sulla discriminazione, sulla violenza e intimidazione come unici strumenti del potere: quello che nega la libertà di pensiero, espressione e libera convivenza tra le genti. Colori, dimensione giocosa, sognatrice e musicale riverberano da Come pesci in un acquario seppure qui si faccia un salto indietro di quasi 50 anni.

La fusione però tra linguaggi espressivi (parola recitata, mimo, corpo in movimento, ballo, moviola) è fatta ad arte (un grande applauso alla regia di Elena Dragonetti) e ogni quadro in qualche misura contiene un anticipo o un assaggio di uno dei tre registri: i movimenti al rallenty ricordano il cinema ma ci guidano anche in una dimensione sospesa per cui l'azione si presenta in tutta la sua complessità greve, senza essere spiegata. Le relazioni affettive complesse amore-amicizia sono spesso movimenti a due coreografati (movimenti scenici preziosi e unici di Serena Loprevite), non un ballo, ma una danza amorosa di quelle che si osservano nel mondo della natura e tanto fascino esercitano per la varietà dei gesti. La presenza dei vinili, il loro significato simbolico, il rumore quando si rompono, il loro suonare poggiandoli su un dito sono momenti allegorici assoluti. Quando Peter entra suo malgrado nella Gioventù hitleriana, i vinili spariscono dal fondale. Lo swing della scuola Mash up con interpreti adulti e giovanissimi amalgamati agli interpreti principali è un collage senza sbavature che lascia tutti a bocca aperta e quasi invita al prossimo ballo.

Incarnare i propri coetanei osservandoli e comprendendone le ragioni storico-personali, permette ai ragazzi di osservarsi e attraversare se stessi mentre giocano a essere altro in un qualche altrove. Un'educazione sentimentale che è anche intensità di impegno, guida al lavoro di gruppo e al senso di responsabilità che ogni elemento ha verso un esito finale del percorso che richiede le energie di tutti nell'arte multidisciplinare e gregaria che è il teatro.

Un'occasione per godere l'esito felice di un progetto tanto semplice quanto complesso da ideare, condurre e sostenere - complimenti a Narramondo e al Teatro dell'Archivolto per aver perseguito un'idea in stretta collaborazione. Uno spettacolo gioioso e cupo, ironico e crudo che guarda alla vita nelle sue pieghe più delicate e più malvagie, guarda alla natura umana mai stabile, mai prevedibile, guarda ai sogni trasformati in mostruosi comportamenti, guarda alla fatica di credere in ideali scomodi, nel senso di giustizia e umanità, nel rispetto degli altri. 

Assolutamente da non perdere.

Teatro dell’Archivolto | Sala Mercato

venerdì 16 e sabato 17 marzo 2018 - ore 21 prima nazionale
martedì 13, mercoledì 14, giovedì 15 marzo ore 10.30 (anteprime per le scuole)

Swing Heil!
ispirato molto liberamente al film di Thomas Carter Swing Kids (1993)
adattamento e regia Elena Dragonetti 
in scena gli attori Paolo Livolsi, Francesco Patané, Raffaella Tagliabue e 23 studenti del Liceo Coreutico Gobetti, del Liceo Scientifico Fermi e dell’Istituto Tecnico Maiorana: Letizia Barone, Alexia Bernhard, Linda Besutti, Lorenzo Bormetti, Martina Brega, Giuseppe Cannella, Arianna Colombo, Francesco De Carli, Lucia Galiero, Noemi La Porta, Michael Latta, Athena Maiolino, Manuele Marchelli, Beatrice Marchetti, Fabrizio Marini, Marzia Montegrosso, Giada Mosto, Pietro Muzzin, Sandra Novac, Sara Palazzo, Rosaria Palomba, Mattia Maurizio Piantini, Simone Vranicich 
scene e costumi Lorenza Gioberti
movimenti scenici Serena Loprevite
assistenti alla regia Alessandro Arranga e Mauro Faulisi
con la partecipazione di Mash Up Genova 
produzione Narramondo Teatro

Leggi anche:
Elena Dragonetti, attrice in Dieci

Un'intervista sulle precedenti produzioni La terza onda e Come pesci in un acquario.
 

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