Genova, 09/02/2018.
Il genere comico-buffo, un po' dimenticato dal '900, torna protagonista a Genova. «A teatro ci si va per divertirsi e Miseria e nobiltà farà divertire molto. Siamo convinti di fare un bel salto di qualità e vogliamo che l'opera parli al pubblico». Esordisce così il sovrintendente Maurizio Roi, nel presentare Miseria e nobiltà di Marco Tutino, opera in prima esecuzione assoluta al Teatro Carlo Felice. La Prima andrà in scena venerdì 23 febbraio 2018 alle ore 20.30, con repliche fino al primo marzo (domenica 25 e martedì 27 febbraio ore 15.30; 1 marzo ore 20.30).
Miseria e nobiltà, di strada, ne ha fatta tanta. E ancora ne farà. È un'opera in due atti liberamente tratta dall’omonima commedia di Eduardo Scarpetta (fondatore della dinastia Scarpetta-De Filippo) e commissionata dal Teatro Carlo Felice al compositore Marco Tutino, su libretto di Luca Rossi e Fabio Ceresa. Tutino, insieme alla regista Rosetta Cucchi, la avvicina ai giorni nostri, nella Napoli del 1946 del dopoguerra. Si parla sempre di fame, ma di un altro genere. «Abbiamo creato un'opera tutta nuova - aggiunge Roi - con tanti soggenti in campo, discussioni e confronti: fare teatro è questo. Un evento rarissimo oggigiorno».
L’opera comica è un genere poco frequentato dai compositori contemporanei. La sfida di Marco Tutino, con Miseria e nobiltà, è riallacciarsi a questa tradizione, tutta italiana, adeguandola ai tempi. La scelta del soggetto è caduta su un classico della comicità napoletana (Napoli, dove l’opera buffa è nata), la commedia di Eduardo Scarpetta Miseria e nobiltà (1887), portata al cinema, con grande successo, da Mario Mattioli nel 1954, protagonisti Totò e Sophia Loren.
«Parliamo di una commedia di fine '800. C'era bisogno di storie più vicine ai nostri tempi, con maggiori colpi di scena - racconta il compositore Marco Tutino - La commedia di Scarpetta ha un'imbastitura esile e che tiene insieme tanti sketch comici. Noi abbiamo aggiunto momenti di sospensione, scavando più in profondità e dando più spessore ai personaggi. La narrazione e la sceneggiatura arricchiscono la trama originaria. Alle risate si accosteranno serierà, dramma e malinconia».
Chi ama la commedia originale e la pellicola ne ritroverà gli equivoci e il clima da farsa, ma anche qualcosa di diverso: meno personaggi-maschere, più psicologia e un contesto politico e culturale più definito (l’azione è stata spostata nel 1946, nei giorni del referendum tra monarchia e repubblica).
Come osserva Tutino, anche il gusto comico del pubblico è cambiato: «Il nostro sguardo è ormai irrimediabilmente influenzato e corrotto dalla varietà dei generi di spettacolo leggero che da più di cento anni hanno cambiato profondamente le nostre esigenze e aspettative: chi ha conosciuto Falstaff, l’operetta, il musical, Nino Rota, Totò, Mel Brooks, e così via fino a Maurizio Crozza, non si accontenterà più dei meccanismi teatrali e del linguaggio di Rossini e Donizetti, seppure sublimi e unici. Comicità e leggerezza oggi saranno inevitabilmente sempre venate di turbamenti e ombre, e disposte a negare se stesse in ogni momento».
«Non avevo mai fatto una prima assoluta - dice la regista Rosetta Cucchi - Miseria e nobiltà racconta già moltissimo ascoltando solo musica e canto. Tutto ruota intorno alla Napoli del dopoguerra, con personaggi profondi e dalle varie facce. È stato un lavoro complesso, ma unico e originale. Rimarrete sorpresi anche dai costumi e, per quello di Gemma (interpretata da Martina Belli, ndr), ci siamo ispirati al film Polvere di Stelle».
Per Miseria e nobiltà, la direzione dell’Orchestra del Teatro Carlo Felice è affidata all’abile bacchetta di Francesco Cilluffo, la regia è firmata da Rosetta Cucchi, le scene sono state realizzate da Tiziano Santi, i costumi sono curati da Gianluca Falaschi e le luci sono di Luciano Novelli. Il nuovo allestimento è stato realizzato dalla Fondazione Teatro Carlo Felice in coproduzione con il Teatro Verdi di Salerno.
Il cast è composto da Valentina Mastrangelo, che interpreta Bettina, Francesca Sartorato sarà Peppiniello, Martina Belli Gemma, Fabrizio Paesano Eugenio, Nicola Pamio il Contadino/Cameriere, Alessandro Luongo Felice Sciosciammocca, Alfonso Antoniozzi vestirà i panni di Don Gaetano e Andrea Concetti sarà Ottavio. Tra gli Sponsor dell’opera, si aggiunge la presenza del marchio Pasta Moccagatta che opera nel settore dal 1908, la Casa del Parmigiano e Non solo buono.
In attesa di vedere gli attori di Miseria e nobiltà sul palco del Carlo Felice, sono in programma diversi eventi intorno all'opera di Marco Tutito promossi dalla Fondazione Teatro Carlo Felice. Ecco il programma:
Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero, fino ad esaurimento dei posti disponibili, ad eccezione della prova d’assieme di domenica 18 febbraio, che prevede un biglietto di 8 euro, ridotto under 26 6 euro.
Di Andrea Sessarego