Aeroporto di Genova, tra nuovi voli e collegamenti. Paolo Odone: «Ecco come rinasce»

Andrea Sessarego

Genova, 29/01/2018.

«Cari genovesi, per il bene della vostra città, volate da Genova: i voli ci sono». Esordisce così Paolo Odone, presidente dell'Aeroporto e della Camera di Commercio di Genova. I numeri parlano di un Cristoforo Colombo in crescita: aumentano i collegamenti ed è prevista una crescita del numero di passeggeri nel 2018. Il problema restano i collegamenti con la città.

Ottimista, amante di Genova e della sua storia. Paolo Odone, presidente del Cristoforo Colombo dall'agosto 2017 al posto di Marco Arato, guarda avanti con positività, consapevole che l'Aeroporto rappresenta un nodo fondamentale per il rilancio della Superba. Ma sa anche che, per crescere, ha bisogno di Genova e dei genovesi. «È necessario che lo conoscano», ripete più volte.

Lo abbiamo incontrato in Camera di Commercio, in via Garibaldi. Il sole trafigge le finestre e illumina le splendide sale del palazzo. Ecco la nostra intervista.

Presidente Odone, è appena iniziato il 2018. A che punto siamo con l'Aeroporto Cristoforo Colombo?
«Nel 2018 passiamo da 26 a 40 destinazioni, e l'accordo di programma con Enac ci permette di sviluppare molto più lavoro. Ora siamo tra gli aeroporti italiani di prima fascia e, con uno scalo, si possono raggiungere 600 destinazioni. Inoltre, tutti i voli del 2017 sono stati confermati, indice che le compagnie sono soddisfatte. I segnali sono molto positivi: quest'anno contiamo di fare il 24% di passeggeri in più, per un totale di 1,570 milioni. L'obiettivo più a lungo termine è arrivare a 2 milioni di passeggeri nel 2020»

Il 2018 è anche l'anno dei nuovi voli?
«Il fiore all'occhiello è Easy Jet, che collegherà Genova con Londra dal 27 marzo, Manchester dal 29 marzo e Bristol dal 2 di giugno. Poi c'è il nuovo volo per Copenaghen di Sas, in funzione dal 24 marzo, che consente di raggiungere tutto il Nord Europa. Si potrà volare anche a Madrid, Lampedusa e Mykonos con Volotea. Quest'ultimo è un volo pensato per i giovani, ma anche per le famiglie che voglio fare tappa a Genova dal Nord prima di andare al mare. Infine, Aegan Airlines collegherà con Atene dal 13 giugno e si va ad aggiungere al volo già esistente di Volotea, mentre il volo charter per Tel-Aviv dal 13 maggio è dedicato a turisti e crocieristi in arrivo in Liguria. Ma non dimentichiamoci le tante destinazioni italiane».

E il Genova-Berlino con Easy Jet?
«La vendita non è ancora incominciata, ma il volo per Berlino ci sarà ed è molto importante. A breve potrebbero esserci delle novità. Nel frattempo, per la Germania aumentano i voli per Francoforte e Monaco».

Una novità è l'approdo a Genova della compagna FlyValan.
«È una nuova compagnia rumena che ha trovato Genova molto interessante. C'è stato qualche problema iniziale dovuto all'inesperienza (i voli dovevano partire da novembre 2017, ndr), ma ora è partito il nuovo volo Genova-Trieste, chiesto anche da Fincantieri e da tutto il mondo della subfornitura. Il prossimo sarà il Genova-Bruxelles, che in passato è stato tentato molte volte, poi Ginevra, Zurigo e Barcellona. L'aspetto interessante è che le dimensioni di questi aerei sono ridotte e "Liguri": con 68 posti, gli aerei li riempi. In passato, sono stati fatti tentativi con vettori da 200 posti che non sono andati a buon fine».

Quale volo sogna dal Cristoforo Colombo?
«Visti i problemi di Alitalia e i costi molto elevati del volo per Roma, sogno un low cost per la capitale. In secondo luogo, il ritorno del volo per Instanbul, che si è interrotto per vari motivi e collegava con il Medio Oriente. E poi creare il triangolo Genova-Trieste-Saint-Nazaire, per i posti di lavoro. Occorre che Genova diventi di nuovo importante per le sue capacità imprenditoriali».

C'è qualche progetto più imminente?
«Con FlyValan stiamo pensando a un volo domenicale per Lourdes, destinazione richiesta sia come meta di pellegrinaggio sia per visitare il paesaggio circostante. Sono in contatto con la Curia e si sta parlando di costi. Poi c'è il progetto dei voli charter per le squadre di calcio, sempre di domenica».

Passiamo ai collegamenti città-aeroporto. A che punto siamo con il progetto della stazione ferroviaria Aeroporto-Erzelli?
«Abbiamo i finanziamenti già pronti per la funivia che collega la futura stazione ferroviaria Aeroporto-Erzelli con il terminal. Rientra nel Progetto Gate, che prevede il ridisegno della linea ferroviaria Genova-Ventimiglia, con la realizzazione di una nuova fermata chiamata Aeroporto-Erzelli. Stiamo sollecitando le ferrovie per la partenza della progettazione definitiva della stazione ferroviaria. A che punto siamo? Noi siamo pronti, e ci finanziamo l'opera. Credo bisognerà aspettare il 2020-21 per la cabinovia».

Per arrivare all'Aeroporto ci sono i pulmini del servizio i24 di Amt, ma non si può salire con grandi valigie. È così?
«Continuiamo a batterci per far sì che sia collegato sempre meglio. Come? In primis abbiamo chiesto un potenziamento del servizio Volabus. Per quanto riguarda l'integrativo24, che dalla stazione di Sestri Ponente porta al Colombo e in Marina, c'era il problema della valige, ma i nuovi mezzi consentono di caricare grandi valige pagando 1,50 euro».

Il Cristoforo Colombo si sta modernizzando, partendo dai parcheggi arrivando agli interni.
«Abbiamo speso i primi 10 milioni (dei 47, ndr) dell'accordo di programma con Enac facendo un restyling al piano partenze e dei parcheggi, mentre ora tocca al piano arrivi. I primi risultati si sono già visti con il fast track, una nuova Genova lounge moderna e accogliente e l'Area Kids. Investiremo ancora per avere una maggior gradimento dei viaggiatori in arrivo e in partenza. Inoltre, l'ala est del terminal offrirà 8mila metri quadrati in più, con nuovi servizi, maggiore sostenibilità e nuove tecnologie. I lavori sono partiti nel 2015 e la fine è fissata per il 2020».

Ci sarà quindi un Aeroporto ex novo?
«Diciamo al passo con i tempi, e con il numero di passeggeri che aumenta. La prima fase, già conclusa, prevedeva l’ammodernamento dell’aerostazione esistente, dalla ristrutturazione degli ascensori ai bagni, dal rifacimento della pavimentazione allo spostamento dell’ufficio Lost&Found. E poi la ristrutturazione della Genova lounge e la creazione di una Sala Amica a disposizione dei passeggeri a mobilità ridotta, la ristrutturazione degli spazi ex ristorante. Poi ci sarà l’ampliamento del terminal, che consentirà di realizzare un nuovo impianto smistamento bagagli, l’aumento delle corsie per i controlli radiogeni e dei banchi di accettazione e garantirà un notevole incremento delle aree commerciali nell’area degli imbarchi. Il nuovo ampliamento prevede anche un nuovo pontile di imbarco a servizio dei vettori low cost».

C'è un aeroporto modello a cui guardare?
«È molto difficile dirlo. Più che guardare a un modello di aeroporto, bisogna guardare allo sviluppo di Genova, che potrebbe esserci grazie all'IIT. Ogni territorio deve sfruttare le proprie capacità, e nel contempo evitare che quello che sa fare venga totalmente digitalizzato. La nuova giunta del Comune di Genova sta cercando di attirare grandi aziende capaci di creare nuovi posti di lavoro. C'è unità di intenti tra le istituzioni e credo che questa sia la strada giusta».

Ha mai pensato all'aviazione generale?
«Questo è un settore su cui abbiamo posto grande attenzione. L'obiettivo è quello di far crescere la struttura, e ora cominiciamo a lavorare anche su questo. Senza dimenticare l'idea del trasporto merce, che mi stuzzica molto. Siamo un porto con dentro un aeroporto e non facciamo la merce? Perché? Qualche volontà di cambiamento c'è, ma servono grandi opere e migliori collegamenti con la città».

Ci saranno collaborazioni con Marina-Aeroporto?
«Parliamo della più bella marina del Mediterraneo, uccisa da Mario Monti e dalla crisi. Pian piano si sta riprendendo, vista la favolosa location. Il sogno è quello di fare un ingresso su Marina per chi ha aviazione generale, ma questo è un auspicio molto futurista. Ora si sta risolvendo la questione Sheraton, dove nei fondi dovremmo farci la Sala Vip per l'aviazione generale».

Ora qualcosa su di lei. Come descriverebbe Paolo Odone con tre aggettivi?
«Vulcanico, ottimista e innamorato di Genova». 

Tre luoghi di Genova che consiglierebbe assolutamente di visitare a un turista.
«Per 20 anni ho fatto l'archeologo e ho conosciuto l'immensa cultura di questa città. Consiglierei a un turista di vedere Santa Maria di Castello, perché è il cuore di Genova e da lì domini tutto. Poi il belvedere di Castelletto, che permette di vedere e spiegare tutta la città. Infine, nei caruggi, Porta Soprana come ingresso di Genova».

Ultimo libro che ha letto?
«Leggo tantissimo sul computer. Ho scaricato 500-600 libri di storia, materia che mi appassiona molto. Ora ho una gran voglia di rileggere Il nome della rosa di Umberto Eco, essendo appassionato di medioevo. Un autore che mi piace molto è Dan Brown».

 Ultimo film?
«Mi è piaciuta tantissimo la serie televisiva Downton Abbey. Adesso, invece, sto vedendo The Crown. Gli anni '20 e '30 non li conosce praticamente nessuno».

Di Andrea Sessarego

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