La Norma in scena al Carlo Felice, tra tradizione e attualità

Rosellina Garbo
Teatro Carlo Felice Cerca sulla mappa

Genova, 09/01/2018.

Dopo l'ultima rappresentazione del marzo 2005, va in scena mercoledì 24 gennaio 2018 alle ore 20.30 al Teatro Carlo Felice la Norma, una delle più note tragedie liriche in due atti di Vincenzo Bellini, con libretto di Felice Romani. Per l'occasione una regia a quattro mani, quelle di Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi, entrambi siciliani come Bellini. La Norma andrà in scena al Carlo Felice per cinque repliche: mercoledì 24 gennaio alle ore 20.30, sabato 27 gennaio alle ore 15.30, domenica 28 gennaio alle ore 15.30, martedì 30 gennaio alle ore 20.30 e mercoledì 31 gennaio alle ore 20.30.

Un'origine, quella dei due registi, dalla quale la resa finale della rappresentazione non prescinde. «La lettura che abbiamo voluto dare all'opera è una lettura femminile - spiega il regista Luigi Di Gangi - In Sicilia la figura femminile ha un significato importante: rappresenta la madre, ma anche colei che crea ed intesse il destino delle persone, proprio come fa Norma».

La donna, quindi, come tema centrale ed elemento portante dell'opera. Ed è stata appunto una donna ad ispirare i due registi: «Io e Ugo abbiamo avuto il piacere e la fortuna di incontrare l'artista sarda Maria Lai - continua Luigi Di Gangi - le sue crezioni, la sua leggerezza e il suo tendere ed tessere fili ci hanno riportato proprio a Bellini e alla Norma».

«Abbiamo osservato una delle opere più importanti di Maria Lai, Fuga dal Mondo - dice Ugo Giacomazzi - e abbiamo pensato che in fondo fuggire dal suo mondo è un po' quello che vuole fare Norma». L'opera di Bellini infatti narra del conflitto interiore della protagonista, Norma (interpretata da Mariella Devia e Desirèe Rancatore) divisa tra il ruolo di sacerdotessa dei Druidi (siamo ai tempi delle Gallie invase dai Romani) e quello di madre e donna innamorata e abbandonata. L'amore della sua vita, padre dei suoi figli che l'ha lasciata e ora ama la novizia Adalgisa (interpretata da Annalisa Stroppa e Valentina Boi) , è il proconsole Pollione, un nemico del suo popolo. È l'eterno e attuale contrasto tra pubblico e privato, portato in scena dall'opera, a sottolineare il ruolo fondamentale del teatro nel trattare temi importanti e di grande attualità. 

«Il tema della tela e del filo ha un significato particolare: Norma tesse una trama su un grande telaio proiettandola verso l'esterno - spiega ancora Giacomazzi - perchè sa che il destino è altrove e bisogna tagliare queste reti che la tengono prigioniera e che in qualche modo proteggono il suo popolo e il suo sistema sociale. Norma tocca anche il tema estremamente contemporaneo della diversità. Non a caso abbiamo deciso di inserire all'interno della nostra rivisitazione un ragazzino di colore che interpreterà uno dei due figli di Norma. Il pubblico si domanderà come mai questa scelta durante la rappresentazione: volevamo far passare l'idea di una società mischiata, allora come oggi».

I due registi si soffermano anche sui costumi e le scenografie: «Volevamo che questa versione della Norma fosse atemporale e che non fosse inserita in un periodo storico determinato, perché in fondo si tratta di un'opera universale e attuale. Costumi, curati da Daniela Cernigliaro, e scenografie di Federica Parolini non andranno a ricostruire un'ambientazione storica precisa. C'è però un'attenzione particolare alle tradizioni, puntando all'essenzialità delle cose: nelle scenografie ci saranno funi, carrucole, fili interminabili ed intrecciati. In questo senso si può dire che, proprio come l'opera di Bellini, questa rappresentazione sarà antica ma moderna allo stesso tempo».

La direzione dell'orchestra sarà affidata alla bacchetta del Direttore principale del Teatro Carlo Felice Andrea Battistoni. 

Di Fabio Liguori

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