Il Genova Film Festival compie 20 anni. L'intervista a Cristiano Palozzi

Genova, 13/12/2017.

Era il 1996 quando Cristiano Palozzi, dopo aver ottenuto un riconoscimento al Torino Film Festival con un cortometraggio, ebbe l’idea di fondare un festival cinematografico anche nella sua città, Genova. Di tempo ne è passato, ma oggi il Genova Film Festival si prepara a compiere vent’anni. Per celebrare questa importante ricorrenza, da giovedì 14 dicembre e fino a domenica 17 dicembre, il festival darà vita a una serie di incontri e proiezioni tra Palazzo Ducale, Palazzo della Meridiana e Teatro della Maddalena.

«Ci siamo inventati una manifestazione low budget che potesse dare un’idea del lavoro fatto in questi vent’anni – ha spiegato Palozzi, direttore artistico del festival – sia come festival, con circa 130 proiezioni per ogni edizione, sia con altri eventi che organizziamo durante l’anno. Facciamo questo mestiere, creiamo manifestazioni».

E l’esempio è rappresentato dagli eventi di questi giorni. Si comincia giovedì 14 alle 18 a Palazzo Ducale, l’ospite sarà Jacopo Chessa, direttore del Centro Nazionale del Cortometraggio, storico amico del Genova Film Festival. Chessa farà una chiacchierata con Cristiano Palozzi a proposito del ruolo del cortometraggio e della sua importanza al cinema e in televisione, nonché delle possibilità di distribuzione che si aprono a livello nazionale e internazionale. Un incontro che arriva a poche settimane dalla seconda edizione del Torino Short Film Market, diretto da Jacopo Chessa, che si è tenuto nell’ambito del 35° Torino Film Festival.

Gli eventi, così come le proiezioni del Genova Film Festival, sono tutti a ingresso libero. «Pensiamo che un certo tipo di cinema – ha aggiunto Palozzi – debba essere fatto vedere a più persone possibili. Nel corso degli anni quest’opera di “alfabetizzazione” che facciamo sul territorio è stata premiata».

Il programma di questi quattro giorni si muove lungo tre filoni: Genova Film Festival, tra storia e futuro, Unconventional Cinema e Il cinema e le arti. Tre ambiti lungo i quali si muove la manifestazione un po’ per presentare – anzi, ricordare – ai genovesi quale sia il valore del festival (e questo vale sia per il pubblico, sia per le istituzioni), un po’ per discutere di come sviluppare in futuro il festival, le cui date del 2018 non sono ancora state fissate.

A proposito di futuro, il direttore del festival concede una piccola anticipazione. Sebbene ancora non sia certo, l’intenzione, per la ventesima edizione, è quella di portare a Genova uno come Vittorio Storaro. Direttore della fotografia tra i più apprezzati del panorama internazionale, Storaro ha vinto tre Oscar con Apocalypse Now, Reds e L’ultimo imperatore. «Ho parlato con lui qualche mese fa – ha spiegato Palozzi – e l’idea è quella di portarlo in città per fare diverse cose. Prima di tutto una mostra con un centinaio di opere, tra immagini e dipinti, poi una masterclass e una retrospettiva. A noi, però, piacerebbe che lasciasse una firma a Genova, magari l’illuminazione di un palazzo, di un monumento oppure di un borgo».

Nell’attesa di conoscere le prossime novità del Genova Film Festival, alla città è concesso un assaggio in questi giorni. Si va dalla proiezione di opere di videodanza e videosaggi (venerdì 15 dicembre, ore 21, Palazzo Ducale) all’incontro con Filippo Casaccia, Antonio Ornano, Cristiano Palozzi e Simone Pieranni (sabato 16 dicembre, ore 16.30, Palazzo Ducale).

Gran finale domenica 17 dicembre al Palazzo della Meridiana alle 16, dove fra le altre cose si parlerà anche di graphic novel insieme ad Andrea Ferraris, Renato Chiocca e Ferruccio Giromini, e poi alle 21 al Teatro della Maddalena, dove fra gli ospiti ci sarà Leslie Tai. La regista statunitense si racconterà e presenterà alcune delle sue opere.

Di Paolo Morelli

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