Disabili e piscina a Genova. Perché non viene aggiustato il sollevatore?

Genova, 12/09/2017.

Mi piace molto andare in piscina. In acqua mi muovo liberamente e mi sento libera. Fino a circa tre anni fa andavo quasi regolarmente, una volta la settimana, alla piscina degli impianti sportivi di Sampierdarena, e seppur con qualche difficoltà riuscivano a mettermi in acqua a braccia perché il sollevatore è sempre eternamente rotto, a parte un breve periodo nel quale ha funzionato regolarmente.

Da circa due anni non posso più andarci in quanto il personale si rifiuta di mettermi manualmente in acqua. Ho provato con altre piscine ma per varie ragioni non sono risultate idonee alle mie esigenze.

Una domanda sorge spontanea: perché non viene aggiustato il sollevatore? Forse per problemi di budget? Burocratici? O mancanza di volontà dei responsabili?

Temo che la risposta sia in tutt’e tre le domande oppure nell’ultima. Mi riesce difficile infatti pensare che un macchinario rimanga guasto per motivi economici o lungaggini burocratici per così tanto tempo. Credo piuttosto che l’ignavia e una cattiva politica solidale siano i responsabili di tutto ciò.

Il diritto allo sport e al tempo libero è di tutti e chi vuole o può deve praticarlo con ogni mezzo disponibile a lui idoneo, soprattutto se questo comporta un benessere psico-fisico notevole.

Aggiustare un sollevatore o cambiarlo non richiede tempi biblici. Un po' di buona volontà e tutto si sistema. Roma non s’è fatta in un giorno ma… dovremmo forse aspettare più di duemila anni per avere un macchinario che funzioni?

Di Maria Pia Amico

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