Corriere Mercantile: 2 anni fa l'ultimo numero. Alberto Bruzzone: «Quel giornale era un pezzo di me»

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Pubblichiamo il post scritto sulla sua pagina Facebook da Alberto Bruzzone, giornalista genovese, uno dei redattori storici del Corriere Mercantile - Gazzetta del Lunedì. Bruzzone ricorda l'ultimo numero del giornale, uscito il 27 luglio 2015.

Si è trattato del triste epilogo di una situazione di crisi che si trascinava già da diverso tempo. In maniera emblematica la copertina di lunedì 13 luglio 2015 si era presentata in bianco. A campeggiare, a grandi e neri caratteri, una sola scritta: Così muore un giornale.

In molti speravano nella rinascita del Corriere Mercantile, ma fino ad oggi nulla si è mosso: «Per quanto riguarda il futuro sono pessimista», ci spiega oggi Alberto Bruzzone, «Dopo la solidarietà della prima ora, oggi più nessuno parla di uno dei giornali simbolo di Genova e a noi giornalisti mancano i mezzi per pensare a un nuovo progetto. La città sembra averci voltato le spalle».

[di BaF]

Genova, 27/07/2017.

Due anni fa, esattamente il 26 luglio 2015, insieme al direttore Mimmo Angeli e alla quindicina di colleghi che hanno resistito sino alla fine, preparavamo l'ultimo numero del Corriere Mercantile - Gazzetta del Lunedì

Inevitabilmente, lo ricordo come se fosse oggi. L'ultima riunione (ma la prima pagina con quel Grazie a tutti era comunque decisa da giorni), gli ultimi titoli, il pezzo di commiato che ciascuno scrisse secondo la propria sensibilità. Persino la visita, nel pomeriggio, del fotografo dell'Ansa, in un clima surreale. 
Ancora oggi prendo in mano quel giornale e mi commuovo. Io ho vissuto un grave lutto, dieci anni fa. La morte di mio padre. Il secondo lutto è stata la morte del mio posto di lavoro. Il giornalista è un mestiere totalizzante: il giornale te lo porti a casa, in ferie, te lo sogni di notte. Il giornale entra dentro di te. È un pezzo di te

Per anni abbiamo scritto e raccontato di crisi occupazionali. Con il distacco che richiede (o dovrebbe sempre richiedere) il nostro lavoro. Sapendo che prima o poi avremmo potuto raccontare la nostra. 
Non voglio qui addentrarmi in oziose discussioni sull'editoria, su cosa ha fatto o non ha fatto la città, sul silenzio degli imprenditori, le false promesse ecc ecc. 

È andata come è andata. Di certo, in due anni, a cominciare dal sottoscritto, abbiamo capito quanto sia difficile ricollocarsi. Personalmente, e non ne faccio mistero alcuno, tornerei indietro di corsa. Alle ore e ore passate in redazione, alle conferenze stampa, le interviste, i buchi, gli sbrocchi del direttore, i mugugni dei colleghi, il mio brutto carattere. Dico sempre che al Mercantile, abbiamo fatto il percorso inverso. Si fa il Purgatorio degli stipendi ridotti, dei calimeri e di tutte le altre sfighe per andare in Paradiso. Noi siamo finiti dal Purgatorio all'Inferno. Siamo riusciti a essere più originali persino del Divin Poeta. 

Oggi malsopporto chi si lamenta sul posto di lavoro. Per carità, è un problema mio. Succede a chi sa cosa ha perso. Continuo a non augurarlo a nessuno. Anche se avviene sempre più spesso. 
Tanto dovevo al mio amato Mercantile. Da due anni riposi in pace. E sono sempre più certo che lì resterai. Croce e delizia della vita mia. Un abbraccio di cuore a tutti i miei vecchi colleghi. Nessuno escluso.

di Alberto Bruzzone

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