Turandot al Teatro Carlo Felice: una fiaba dall'amara filigrana

Contenuto in collaborazione con il Teatro Carlo Felice.

Genova, 12/06/2017.

C’era una volta a Pechino, ai tempi delle favole, Turandot, la principessa di ghiaccio. La sua bellezza uccide: chi vuole averla in sposa non solo deve essere di stirpe nobile, ma risolvere tre enigmi che lei propone al pretendente. Chi sbaglia viene decapitato, come il giovane principe di Persia.

Un altro principe è appena giunto a Pechino, Calaf, in incognito perché è un principe spodestato e perseguitato. Qui ritrova il vecchio padre, il re Timur, accompagnato dalla fedele schiava Liù, da sempre innamorata di Calaf. Il principe ignoto resta ammaliato da Turandot  e si candida alla prova degli enigmi. Li risolve: e ora? Turandot si rifiuta di tenere fede al giuramento; Calaf, generosamente, le offre una via d’uscita: se prima dell’alba Turandot riuscirà a scoprire il suo nome, Calaf rinuncerà al diritto di sposarla e si farà giustiziare.

Tutto andrà come deve andare nelle fiabe: Turandot e Calaf si sposeranno e vivranno felici e contenti. Ma è un lieto fine non lieto del tutto: l’innocente Liù, torturata perché rivelasse il nome del principe, si è sacrificata. E con la sua scomparsa finisce anche la musica composta da Puccini, che lasciò l’opera incompiuta (la scena conclusiva delle nozze è stata completata da Franco Alfano). Un testamento altissimo, in cui gli squarci lirici di Nessun dorma e Non piangere Liù sono controbilanciati da una musica aspra, a tratti persino violenta. Dolcezze e asperità, come il secolo, il Novecento, che Turandot riassume e prefigura dietro la maschera della favola.

L’ultimo capolavoro di Puccini torna in scena al Teatro Carlo Felice dal 16 al 21 giugno, nell’ormai classico allestimento di un maestro del cinema e del teatro: Giuliano Montaldo, appena premiato con un Nastro d’Argento speciale per la sua intensa e toccante interpretazione del poeta Giorgio nel film di Francesco Bruni Tutto quello che vuoi. Sul podio, Giuseppe Acquaviva, direttore d’orchestra, ma anche direttore artistico del Teatro Carlo Felice e profondo conoscitore dell’opera pucciniana.

Il cast vocale impegnato nel capolavoro pucciniano è di assoluto prestigio: la protagonista è Norma Fantini, che  dice di considerare una medaglia d'oro il suo debutto nel ruolo, mentre la Turandot dell’altro cast è Giovanna Casolla, inteprete del ruolo da un ventennio tanto da esserne ormai la personificazione. Affianca Norma Fantini l’imponente voce tenorile di Rudy Park nei panni del Principe Calaf. Ma c’è grande attesa anche per il debutto di Serena Gamberoni nel ruolo di Liù. Completano la Compagnia Mihailo Šljivić (Timur), Vincenzo Taormina (Ping), Blagoj Nacoski (Pang), Marcello Nardis (Pong), Max René Cosotti (L’Imperatore Altoum) e Alessio Cacciamani (un Mandarino).

Le scene sono di Luciano Ricceri (che già collaborò con Montaldo al Marco Polo televisivo), i costumi di Elisabetta Montaldo e le luci di Luciano Novelli. Partecipa il Deos (Danse Ensemble Opera Studio), che danza le coreografie ideate da Giovanni Di Cicco.    

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