Centro per non subire violenza: una mostra dedicata alle donne

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Per informazioni sulle associazioni di volontariato di Genova contattate il Celivo al numero 010 5956815.

Genova, 07/06/2017.

Ah, non avevo chiuso la porta. Questo il titolo di una mostra collettiva che racconta le donne. Donne che hanno subito violenza - fisica o psicologica - e che hanno avuto il coraggio di chiedere aiuto. Da trent'anni a Genova circa 300 donne all'anno si rivolgono alle volontarie del Centro per non subire violenza Onlus (da Udi), che le accolgono, le ascoltano e iniziano con loro un percorso per tornare a una vita degna di essere vissuta, con dignità e forza.

L'esposizione collettiva incentrata sui ritratti femminili è visitabile da giovedì 8 a domenica 11 giugno a Genova, presso il Chiostro del Museo di Sant'Agostino (piazza di Sarzano 35r). L'idea è nata dall'incontro tra una volontaria del Centro per non subire violenza con la pittrice genovese Renata Soro, che segue un gruppo di artisti, organizzando ogni anno con loro una mostra. In collaborazione con il Centro per non subire violenza, il gruppo di artisti ha scelto quest'anno di lavorare sul tema della violenza sulle donne, ferite non solo nel fisico, ma anche nell'animo.

I quadri in mostra, tutti di piccole dimensioni, ritraggono le donne traendo spunto dai dipinti di autori famosi - da Leonardo a Warhol, fino a Frida Kahlo -, che sono stati scomposti. La mostra inaugura l'8 giugno, dalle 10 alle 19 (sabato e domenica dalle 10 alle 19.30). Il vernissage è previsto per giovedì 8, ore 17, con un brindisi. Sabato 10 giugno, poi, l'esposizione sarà accompagnata da una performance a cura delle volontarie del Centro per non subire violenza: verranno lette alcune frasi pronunciate dalle donne che si sono rivolte al Centro e che raccontano il momento della violenza, poi la raggiunta consapevolezza e come ne sono uscite. Il ricavato dalla vendita dei dipinti sarà interamente devoluto all'associazione Centro per non subire violenza Onlus.

Sono tante le attività, tutte gratuite, di cui il Centro si occupa ogni giorno per aiutare le donne in difficoltà: dai colloqui di sostegno ai gruppi seguiti da counselor, ma anche le consulenze legali gratuite; se necessario le donne, con i loro bambini, vengono indirizzate in una casa rifugio, il cui indirizzo è segreto; ci sono poi due case madre-bambino. Il Centro organizza anche dei laboratori teatrali, in collaborazione con il Teatro dell'Ortica.

Ma chi sono le donne che si rivolgono al Centro per non subire violenza? «Non si tratta solo di persone emarginate: la violenza è un fenomeno trasversale», spiega una volontaria, «Al Centro arrivano donne di tutte le età ed estrazione sociale. Non possiamo accogliere le minorenni, se non accompagnate da un genitore, ma si rivolgono a noi anche molte le donne che hanno superato i settant'anni. Le donne straniere sono solo il 25% circa delle 300 persone che durante l'anno bussano alla nostra porta, e spesso vengono maltrattate da uomini italiani. Tra i vari tipi di violenza non c'è solo quella fisica, ma anche quella psicologica ed economica: molte donne si trovano a dipendere economicamente dal proprio compagno violento, o ad essere vittime di stalking».

Di Francesca Baroncelli

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