Napoleone Bonaparte dal Piemonte all’Europa, la mostra a Cherasco. Le foto

Cuneo, 21/02/2018.

Nella storia l’arrivo di Napoleone ha significato guerra e stravolgimenti, ma in questo caso non c’è da preoccuparsi. Apre il 17 marzo, infatti, la mostra Ei Fu – Napoleone Bonaparte dal Piemonte all’Europa (1796-1815), allestita all’interno di Palazzo Salmatoris a Cherasc (Cn), dove resterà visitabile gratuitamente fino al 24 giugno. La figura del condottiero torna, quindi, proprio nel luogo che lo “accolse” per la prima in Piemonte, dove si tenne una delle battaglie più importanti della sua campagna di conquista, che si risolse con un armistizio. Un evento che, tuttavia, ne sancì l’affermazione come importante stratega militare e politico sul piano europeo.

L’esposizione è curata da Laura Facchin, in collaborazione con Luca Mana e Flavio Russo, e ospita una serie di cimeli che raccontano il periodo passato da Napoleone in Piemonte, ma anche gli anni in cui la regione è stata controllata dallo stato francese. Un periodo buio, per certi aspetti, ma che da un altro punto di vista ha lasciato una grande eredità, soprattutto di carattere giuridico.

Ma è nel mito del condottiero che si caratterizza l’epoca napoleonica, un aspetto che viene messo in evidenza anche nell’esposizione di Cherasco. Una mostra che si avvale di importanti contributi, come quelli degli enti torinesi: la Fondazione Accorsi-Ometto, il Museo Egizio e l’Archivio di Stato di Torino.

«Il condottiero – ha commentato Flavio Russo – entrò a Palazzo Salmatoris come Bonaparte, ne uscì come Napoleone, cioè come un personaggio che dopo 200 anni fa ancora rumore. Ha addirittura una propria fisicità che lo rende riconoscibile». Quella «fisicità» che viene continuamente citata in opere letterarie, film, ma anche fumetti, dove compaiono di tanto in tanto persone che ricordano i tratti somatici di Napoleone, i suoi atteggiamenti o addirittura, come ha ricordato Russo, «persone che impazziscono e credono di essere Napoleone, non c’è mai uno che impazzisce e crede di essere Einaudi, ad esempio».

«Questa mostra – ha aggiunto Laura Facchin – è anche un modo per riscoprire i territori. Non c’è stata, infatti, solo la rapina, ma la presenza dell’esercito e della conquista napoleonica ha lasciato importanti ricadute, soprattutto di carattere giuridico». C’è poi l’apertura all’Europa, al modo di pensare europeo, uno spessore politico che ancora oggi viene citato come fonte di ispirazione.

L’esposizione, tuttavia, ha anche una parte dedicata ai memorabilia e al collezionismo. Si tratta di Napoleonmania, curata dalla storica Alessia Giorda e dal collezionista Francesco Ganora. Questa seconda sezione è un ricco assortimento di oggettistica che celebra lafigura del condottiero e delle “citazioni” che la sua figura ha avuto in altri settori davvero distanti. Come ad esempio il sapone, ma anche i fumetti, oppure il cinema. È anche presente una sala video dove poter guardare alcuni filmati che raccontano la figura di Napoleone sul grande schermo e nella pubblicità.

La mostra è aperta dal martedì alla domenica (dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 19) e sarà accompagnata da alcuni eventi collaterali sempre aperti a tutti. In programma, poi, ci sono anche delle visite guidate per gruppi e scuole.

Di Paolo Morelli

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